Da quell'incontro ho spesso continuato a pensare a questa arte come una delle forme più intense di fare spettacolo, soprattutto nel suo rapporto con gli spettatori.
Ma il tipo di intrattenimento che ho scoperto quella sera era di tipo intimo, raccolto, ravvicinato. Non c’entravano niente i maghi che avevo conosciuto da bambino, quelli al circo o in televisione. Niente teatri, niente bagni di folla: quella che mi aveva raccontato (e mostrato) lui era una prestidigitazione da tavola.
Questa mail vuole essere un invito a tutti mandare un pensiero, ogni tanto, verso questa arte così antica e così raffinata, soprattutto nella sua forma più spontanea, ovvero quando viene fatta per stupire un gruppo ristretto di anime. Magari in un appartamento o anche per strada.
Qui di seguito qualche suggestione in forma di video.
Un animaletto:
Mago tennista:
Occhi palla:
P.S. se conoscete altri illusionisti di questo tipo e vi va di condividerli con me sarò contento di riceverli.
Fulvio Durian
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