Sono un frequentatore dell’oculista. Mi considero un paziente piuttosto esperto. Sia per motivi di miopia e astigmatismo, ma anche per rischi di distaccamento retina, laser deformanti e tante altre questioni oculari che hanno fatto sì che nel corso di questi ultimi vent’anni sia andato spesso a trovare il mio medico.
Non parlerò di lui, anche se mi piacerebbe dato che è una persona che stimo moltissimo. Mi voglio concentrare su una cosa più piccola, al limite dell’insignificante, a cui ho spesso pensato.
Sicuramente sarà capitato anche a qualcun altro, o meglio lo spero. C’è un momento che avviene in ogni visita in cui il medico ti osserva gli occhi per controllare il loro eventuale difetto visivo (miopia, astigmatismo, ipermetropia ecc...) Ecco lui usa un particolare strumento che si chiama autorefrattometro. Praticamente il paziente deve mettere il proprio occhio appoggiato all'apparecchio e guardare dentro in direzione di un'immagine che lentamente si metterà a fuoco.
È un momento davvero visionario nel contesto in cui ci si trova. In una stanza buia, con un occhio chiuso e uno aperto appoggiati a quello che sembra un grosso telescopio posizionato verso chi sa cosa.
Quello che mi ha sempre incuriosito è la natura di queste immagini: si tratta di elementi un po’ surreali inseriti in un ambiente in fuga prospettica.
Il bello è che negli anni le immagini che ho visto sono state di varia natura e alcune davvero affascinanti. Ricordo mongolfiere, castelli, mulini a vento.
Riflettendoci, la questione interessante è anche che il tempo di questo controllo dura intorno ai cinque secondi, quindi non c’è mai la possibilità vera di assaporare bene l’immagine fino in fondo e si rimane sempre con un certo senso d'insoddisfazione, come se fosse consentito di sbirciare in quel mondo parallelo solo per poco tempo.
In questo ultimo periodo ho provato più volte a cercare delle immagini su internet, a vedere se esistesse una sorta di archivio, ma ho trovato poco e niente. Quando ho chiesto maggiori informazioni al mio oculista lui mi ha detto che era qualcosa a cui in effetti non aveva mai riflettuto più di tanto, ma che lo avrebbe fatto.
La fortuna è che probabilmente non sono l’unico ad aver riflettuto su questo e a un certo punto, vagando su internet, ho scovato un curioso e misterioso sito web: si tratta di una simulazione virtuale di quello che avviene in quel piccolo, curioso, momento.
Alla prossima visita oculistica.
Fulvio Durian
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